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Riccardo Cattaneo: #caparbietà

Riccardo è nato il 19 maggio del 2004, con un anticipo di tre settimane e dopo una gravidanza senza complicazioni. Immediatamente dopo il parto, dalla reazione della ginecologa e dell'ostetrica presenti, mi sono subito resa conto che qualcosa non era andato per il verso giusto e dopo la mia insistente richiesta di cosa stesse accadendo, mi sono sentita rispondere che il bambino era bello, era sano, ma che era #nato #senza una #mano.
Al primo impatto non riuscivo a capire come. Ho preteso di vederlo, ma la prima cosa che ho notato era un dolce visino con i capelli #biondi, effettivamente molto bello nonostante i pochi minuti dal parto. Solo successivamente mi resi veramente conto della mancanza di 2/3 di avambraccio e mano sinistra. Il primo pensiero è stato che, se qualcuno al di sopra di noi mi aveva voluto riservare questo, mi avrebbe anche poi dato la #forza di affrontare la situazione.
Fin da piccolo ho sempre stimolato Riccardo ad essere #autonomo e, quando ha iniziato a frequentare l'asilo nido a 18 mesi, stupì subito le sue insegnanti perché non voleva essere aiutato nemmeno ad infilare i #calzini. È sempre stato un tipo molto #caparbio, ma anche allegro e socievole, cresciuto con l'idea di avere un #compito speciale, quello di insegnare a tutti che non esiste #diversità neanche con una mano in meno e che la #vita si può comunque vivere pienamente.
La sua prima esperienza sportiva è iniziata a 3 mesi con il corso di #acquaticità, continuato poi con il corso di nuoto a 3 anni. In #piscina era conosciuto da tutti, soprattutto perché negli spogliatoi non esitava a far vedere agli altri bambini il suo braccio, che chiaramente notavano diverso, e a spiegare o far toccare la sua #protesi, in modo da soddisfare la loro normale curiosità. A 5 anni ha iniziato a praticare anche il #calcio nella società sportiva del nostro paese. Ha continuato entrambi gli #sport facendo parte per tre anni anche della squadra pre-agonistica di nuoto, finché ha scelto il calcio.
Risale al 2010 l'incontro con #Bebe Vio al centro protesi che frequentiamo e Riky rimane stupito dalla solarità di questa ragazzina diventata subito per lui un esempio ed uno stimolo, oltre all'opportunità di entrare a far parte dell'Art4sport, Associazione Onlus che raccoglie fondi per acquistare protesi sportive a bambini e ragazzi amputati d'arto. Siamo entrati così in un #mondo fantastico, quello #paralimpico e abbiamo iniziato a far parte di una famiglia che si è allargata sempre di più e che ad ogni incontro riesce a caricare i ragazzi del suo team e le loro famiglie di energia positiva, necessaria ad affrontare poi la vita di tutti i giorni.
Qui abbiamo conosciuto Francesco Messori, capitano della Nazionale Italiana Calcio Amputati che abbiamo sempre seguito fin dalla sua nascita e alla quale Riky puntava raggiunti i 16 anni (età minima). Due anni fa prende vita la #Scuola FISPES. Riky ha accettato senza esitare, rivedendo anche il suo ruolo in campo, sostituendolo con l'unico che l'amputato di arto superiore può svolgere, quello di #portiere. Dopo qualche mese, ha avuto l'opportunità di partecipare al Junior Training Camp di Varsavia e l'anno seguente a Roma.
In queste avventure straordinarie Riky ha potuto confrontarsi e condividere esperienze con altri ragazzi di diverse nazionalità e con diversi tipi di amputazione, ma con un'unica #passione, quella per il calcio. Qui la #disabilità era l'assoluta #normalità. Per Riky partecipare ai ritiri della Scuola FISPES è sempre entusiasmante e lo è ancor di più se sono presenti i giocatori della Nazionale Calcio Amputati, un grande stimolo per i nostri ragazzi, proprio perché sono l'esempio di come riprendere in mano la propria vita e riscattarsi attraverso lo sport.
Riky si è avvicinato anche allo #sci e allo #snowboard. È uno sportivo di natura e accetta di provare qualunque proposta. Deve provare prima di ammettere di non riuscire.
Mamma Lorena e la sorella Alyssa
#scuolafispes