11 maggio 2021

Salvatore Iudica: #losportinclude

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Sono cresciuto in Sicilia, a Noto, e non ho ricordi di me senza un pallone tra le mani. Fin da bambino, ho coltivato il sogno di giocare a #calcio indossando la maglia azzurra. Come molti dei miei coetanei, mi identificavo con i campioni dei Mondiali, per me quelli degli anni ‘90. Crescendo, la realtà si è frapposta tra me e il sogno: nato con una #malformazione #bilaterale alle gambe, per camminare dovevo avvalermi di due #protesi. Ma non mi sono mai lasciato scoraggiare perché ho comunque iniziato a giocare a calcio con i miei compagni di scuola. Come da copione, i più forti formano le squadre, e il più scarso finisce #in #porta.

Nel mio caso erano le protesi a relegarmi in quella posizione, ma quella porta fatta di zaini mi ha accolto bene, al punto che in breve non sono stato più l'ultima scelta: avevo conquistato la loro fiducia, diventando un riferimento. Ho partecipato a tornei comunali, giocando con i miei compagni di scuola o con squadre di ragazzi più grandi, a cui serviva un #portiere (mi consideravano ‘affidabile’). Ho partecipato ai tornei a 11, organizzati dal CSI nella leggendaria Franco Mola, nella LND con la Netina Calcio, e già dall’età di 18 anni ho coltivato la passione di allenare i giovani portieri della squadra.

Ottenuta la maturità, sono andato a studiare a Roma, ma la passione per il calcio non si è mai sopita: anche qui ho preso parte a diversi tornei con squadre diverse. Il #calcio #amputati non esisteva ancora. Un giorno vidi un'intervista di Francesco Messori che mi colpì profondamente, così lo contattai e nel 2012 fondammo la Nazionale Italiana Calcio Amputati. Non conoscevamo il regolamento, e il portiere nel nostro calcio gioca con le gambe normali e un braccio solo.

Io per partecipare alle partite mi sono - ancora una volta - dovuto adattare, affrontando un’ulteriore sfida: #giocare con le #protesi e un #solo #braccio. Tra giornate di lavoro e allenamento, ci siamo preparati per affrontare il Mondiale del Messico 2014, che ci ha regalato grandi emozioni.

Oggi, residente milanese, la passione per il calcio continua tanto da diventare allenatore UEFA B e da giocare nella squadra FM10 di Fabrizio Miccoli.

Ho una forte avversione ai … limiti. Mi appassiono ad altri sport, sempre diversi, tra cui lo snowboard e i pattini. Grazie allo sport non mi sono mai sentito diverso, soprattutto agli occhi degli altri.
La competizione è la parola chiave per me: giocare con, o contro, i cosiddetti normodotati mi ha dimostrato l'esistenza di un campo comune, in cui esprimerci allo stesso livello. Ulteriore prova che lo #sport #include, rafforza e fa crescere qualsiasi persona in maniera sana.

#fispes #oltremodoltre #fispesland #pluriability #amputeefootball #calcioamputati #eaff #passione #losportinclude #ilcalciomifavolare

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Essere oltremodoltre significa sfidare se stessi per superare i propri limiti ed aiutare gli altri a superare i propri pregiudizi

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