29 settembre 2020

Simon Xanina: #ilmioromanzo 

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Sono nato il 25 maggio 1983 a Valona, una città che si trova nel sud dell’Albania. Già da piccolo avevo le idee molto chiare: diventare un #calciatore professionista. Come succede molte volte però, il destino è capriccioso e vuole farti penare affinché tu arrivi al punto in cui credi che il tuo sogno non potrà mai diventare realtà. Con la caparbietà e la convinzione di avere ancora qualche possibilità, a 16 anni, dopo aver finito la scuola dell'obbligo, ho preso clandestinamente il #traghetto Valona-Brindisi per poi arrivare a Pordenone, lì dove mio fratello più grande mi aspettava.

Inizia così un altro #capitolo della mia vita, fatto di #sacrifici e di tanto impegno per continuare a sognare, ma anche questa volta il destino è stato più forte di me.  Non sono mai arrivato al calcio vero, ma sono riuscito ad accarezzare quel mondo per poco. Quando ero un ragazzo poco più che ventenne, ebbi una #chiamata dalla #Nazionale albanese Under 21. Quello fu uno dei momenti più belli della mia vita calcistica. Una volta rientrato a Pordenone, la mia vita è ricominciata con i suoi ritmi giornalieri. Nel frattempo, ho iniziato a lavorare in una fabbrica di #mobili vicino a Pordenone.

Da lì a poco però, la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Il 20 aprile 2006 ebbi un gravissimo #incidente mentre lavoravo. Il #macchinario di cui mi occupavo fece improvvisamente una mossa strana, #colpendomi alla #testa. Fu uno colpo e subito dopo uno schiacciamento terribile. Dopo dieci giorni di #coma, tre interventi alla testa e un'infinità di problemi, torno a casa. Ormai non ero più lo stesso ragazzo, ma comunque sapevo che dentro il male c’è anche il bene.

Ovviamente non potevo più giocare a calcio, ma il destino mi diede la possibilità di guardare la vita da un'#altra #angolazione. Una mattina mi sveglio e decido all’improvviso di scrivere un #romanzo. Non potevo fare molto, ma in compenso avevo tanto da raccontare. Ho scritto #cinque #romanzi, tutti in lingua albanese: “Le sfide di un amore” (2007),  “Un sogno da raccontare” (2008), “Dedicato a te” (2009),  “Manaar” (2012) e  “Non mi svegliare” (2016). 

Ora scrivo, lavoro e fortunatamente gioco a calcio. Ho conosciuto la FISPES per caso, anche se nella vita credo che le cose non capitano mai per caso. Non avrei mai immaginato di arrivare a 37 anni e essere convocato da Simone Pajaro, il Mister della Nazionale Italiana #Calcio a 7 per atleti con #cerebrolesione. Il mio idolo è sempre stato Roberto Baggio e oggi grazie a voi io posso realizzare il mio sogno, indossare la maglia azzurra. Grazie di cuore, ripagherò questa fiducia che mi avete dato con serietà e dedizione verso tutti voi.

#fispesland #oltremodoltre #pluriability #football7aside #cpfootball #calcioa7 #ifcpf #cerebrolesione #cerebralpalsy #albania #ilmioromanzo #ilcalciomifavolare

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