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Paolo Federici: #vivalavita

Ho 46 anni e all'età di 16 la mia vita cambiò a causa di un brutto #incidente in moto: lesione spinale c5/c6. Da allora è stata una #sfida continua, dalle cose più banali come prendere la patente a quelle più complesse come rendersi il più possibile autonomo.
Era il 1990, una sera di luglio, sono scivolato sull'asfalto che percorrevo a velocità obiettivamente eccessiva a bordo della mia Gilera SP01. Sbalzato a terra, finii la mia corsa #incastrato con il capo #sotto un'automobile. Frattura della quinta e sesta cervicale fu il verdetto senza appello del pronto soccorso di Lavagna. Di quanto accadde quel giorno, ho piena consapevolezza e nitida memoria. Ricordo che diedi indicazioni ai volontari della Croce Rossa di utilizzare la barella a cucchiaio e che i soccorritori erano membri della mia squadra, #ero un #volontario del #soccorso come loro.
Ricordo l'imbarco sull'elicottero che dall'ospedale mi trasportò a Pietra Ligure per l'operazione. E ricordo la riflessione che mi venne spontanea mentre cercavano di tirarmi fuori da sotto quell’auto: “Senza casco avrei salvato le vertebre e non sarei finito su una sedia a rotelle. Ma sarei morto. Quindi, #viva #la #vita.”
Dopo anni di ricoveri in vari ospedali anche all'estero, Francia e Russia, il mio capitolo conclusivo è stato a Mosca. Ci ero andato, ci ero rimasto nove mesi grazie alla generosità della mia famiglia che si era accollata il 100% di quelle spese. Mi ero consegnato all'unica persona al mondo considerata capace in quegli anni di compiere qualcosa di molto simile a un miracolo. Che però non si verificò. Tornando a casa, a bordo di quell'aereo, presi la decisione di #girare #pagina una volta per tutte. Ciò che è stato non può tornare, mi dissi. E ordinai a me stesso di smettere di coltivare inutili e pericolose illusioni.
Nella vita mi occupo di sviluppo di siti web, lavoro in una multinazionale ormai da 19 e mi trovo bene. Il nostro è un settore che resiste anche in tempi di crisi.
Allenarsi in due per tre volte alla settimana non è il massimo del coinvolgimento né della gratificazione personale. Ma è l'unico modo per mantenere una forma fisica accettabile per poi confrontarsi con i compagni di squadra, i Mastini Cangrandi, una volta al mese nella palestra di Verona. Sì perché sono rimasto il solo ligure a praticare il #rugby #in #carrozzina, dopo la prematura scomparsa dell'altro 50% della rappresentativa regionale e non esiste quindi una squadra locale.
Tutto cominciò a fine 2014, grazie a colui che poi diventò un mio carissimo amico, Massimo Guatelli (purtroppo scomparso nel 2016). Con lui ho iniziato tesserandomi con la Sport Equal di Trieste e con i raduni con la Nazionale una volta al mese, prima a Sacile e poi a Padova, per poi proseguire il mio cammino in Nazionale in alcuni tornei e con H81 4Cats di Vicenza nel triennio 2016-17-18, terminando dal 2019 con i Mastini con il titolo di vicecampioni d’Italia.
Ogni volta fin dall'inizio i #chilometri da percorrere sono stati #tanti con #sacrifici anche economici perché, sempre il più delle volte a mie spese, per potermi allenare e partecipare a tornei e campionati, dai primi 1000 km a/r per Sacile ai 600 km per Verona, a volte effettuati tutti in un solo giorno - partenza da casa, allenamento, pizzeria con i compagni e ritorno -, ma la #voglia #è #tanta e anche l'#entusiasmo, quindi non mollo!
Questo sport mi sta dando molto sia dal punto di vista fisico che umano e finché potrò, non voglio rinunciarci. È uno #sport duro, #faticoso, "non per disabili", ma che ti ripaga con la soddisfazione per un blocco ben portato, con una meta o per un'azione che permetta a un tuo compagno di smarcarsi e segnare. E su tutto: la consapevolezza di essere utili alla causa.
Coltivo forte la speranza di poter #trovare #nuovi #compagni a Genova e provincia per poter condividere questa mia passione che resiste ancora dopo tanti anni, e magari #creare la #prima #squadra di wheelchair rugby della #Liguria. Ma intanto mi tengo stretta la mia nuova famiglia, quella dei Mastini.
#fispes #oltremodoltre #fispesland #pluriability #wheelchairrugby #rugby #iwrf #chilometri #sacrifici #mastinicangrandiverona #vivalavita