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Nicolò Mascheroni: #curiosità

Nicolò è un bambino #curioso verso la vita, sempre pronto a buttarsi in nuove avventure, aperto alle diverse esperienze che la vita gli ha offerto. Nicolò ama le novità, vuole fare amicizia con tutti, provare ogni cibo, lanciarsi col parapendio. Nicolò ha 11 anni ed è nato con la #sindrome da #briglie #amniotiche in utero: in pratica dei filamenti hanno legato Nico durante la gestazione causando un po' di “#danni alla #carrozzeria”, come ha detto il suo pediatra alla prima visita. La fortuna però è che il motore è una #Ferrari.
Il giorno della sua nascita abbiamo scoperto che #mancava un #piede, un’anca era lussata, il piede che c’era era torto e la mano sinistra era un po' malformata. Ci sono stati un bel po' di #interventi per arrivare dove siamo ora e ce ne saranno altri ad accompagnarci nella crescita, ma Nicolò non ha paura. Ha imparato ad affrontare le cose con #coraggio e con l’idea che ce la si può fare e lo ha insegnato a noi con incessante #allegria ed #entusiasmo.
Lo sport è sempre stato una componente essenziale per scaricare le energie del nostro #vulcano e favorirne l’integrazione. Il nuoto lo accompagna da sempre ed è ora fa allenamento con la Briantea 84 per le categorie disabili. Crescendo Nicolò ha cercato lo sport di squadra. Dai sei anni ha iniziato a giocare a #calcio. ma l’anca lussata e la protesi non gli permettevano di ottenere i risultati desiderati. L’allenatore dei bimbi di Cucciago, con un po' di furbizia, sfruttava l’altezza sopra la media di Nicolò per intimorire gli avversari, ottenendo un’ottima integrazione nella squadra, tanto che i suoi compagni di squadra non lo hanno mai giudicato per la sua disabilità. Nella ricerca di uno sport di squadra adeguato a Nicolò, abbiamo trovato la #pallanuoto che pratica con regolarità con la Sport Management di Cantù. L’idea del calcio però non l’abbiamo mai abbandonata. Ci siamo avvicinati al #calcio #amputati per caso, durante una chiacchierata con le altre famiglie di Art4sport, di cui Nicolò fa parte. Abbiamo scoperto questa realtà e quando Nico ha provato questo “modo alternativo “di giocare a calcio ne è rimasto da subito entusiasta. Il calcio amputati in FISPES, fatto senza la protesi ma con le stampelle, permette di #correre nonostante l’anca, nonostante il piede che non c’è, #nonostante #tutto. E in queste corse si incontrano amici, famiglie con cui confrontarsi e ragazzi di altri paesi #uniti #dalla #voglia di #giocare.
Mamma Cristina, Papà Fabio e Alessio, il tifoso numero 1 di Nicolò
#scuolafispes