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Leonardo Nacci: #sorridereallavita
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Abito a Pisa e ho 21 anni. Sono #nato con un’#emiplegia alla parte destra del mio corpo. Sin da piccolo sono stato molto fortunato perché, nonostante le piccole difficoltà che può trovare un bambino con disabilità che si approccia allo sport, ho sempre avuto una famiglia meravigliosa al mio fianco che mi ha sempre supportato e non mi ha mai fatto mancare nulla. Ho avuto la possibilità di iniziare a giocare a #calcio all’ età di 6 anni, ma un po’ per timidezza e un po’ perché non credevo abbastanza in me stesso, rinunciai. Per i cinque anni successivi provai vari #sport tra cui nuoto e atletica, ma nessuno di questi mi appassionò realmente. Finalmente a 11 anni, incoraggiato dagli amici, iniziai a giocare a calcio nella squadra del mio quartiere e scoprii che quella era la mia vera #passione. Da quel momento non ho più smesso, giocando negli anni prima a calcio a 11 e poi a calcio a 5.
Mi piace molto viaggiare e scoprire cose nuove, altre mie grandi passioni oltre al calcio sono gli animali, la natura e il trekking, e appena ne ho la possibilità non vedo l’ora di andare a fare delle bellissime #camminate tra le montagne del Trentino come ho fatto per tanti anni con la mia famiglia.
Non mi nascondo nel dire che nei primi due anni delle scuole medie per via della mia emiplegia sono stato vittima di #bullismo, per mano di alcuni compagni di classe. Ma anche se ho avuto dei momenti difficili, non cambierei nulla del mio passato e sono molto fiero della persona che sono diventato, con dei valori per me importanti. Io credo che si debba affrontare la vita con un approccio positivo: se #sorridi #alla vita, la vita ti ridarà indietro tante cose belle ed è quello che sta succedendo a me.
Durante le Paralimpiadi del 2012 vidi in televisione alcune partite di calcio a 7 per atleti con celebrolesione ma l’Italia non c’era. Da quel momento quello è diventato uno dei miei sogni nel cassetto. Nel 2020 durante la noia del lockdown navigando su internet sono incappato sul sito della FISPES e lì mi si è aperto un mondo. Sono entrato subito in contatto con il CT Simone Pajaro e i membri dello staff e finalmente a settembre ho potuto partecipare con la Fc Contesse al primo Campionato Italiano per atleti con celebrolesione a Jesolo.
Una cosa che ho imparato vedendo tanti ragazzi a Jesolo è che nulla è impossibile e che, con il duro lavoro e la persistenza si possono raggiungere risultati che all’inizio sembrano inimmaginabili.
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